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giovedì 10 marzo 2011

Viaggio-missione in Guatemala 31.1-16.2.2011

Da molto tempo intendevo effettuare un'esperienza così e fortunatamente sono entrata in contatto con padre Luisito (al secolo don Luigi Carenzi), presso la RSA di Sant'Angelo Lodigiano, che mi ha aiutata a realizzare il mio proposito. Sono rimasta affascinata dal suo modo di proporsi a tutti in modo umile e naturale, di salutare chiunque cordialmente e dalla sua completa ed assoluta disponibilità. Mi parlava delle sue esperienze nei paesi centroamericani che considerava la sua "tierra" e mi prometteva:
" MARINELLA TI APRIREI LE PORTE DEL MIO MONDO E CIOE' TI AVVIEREI VERSO UN'ESPERIENZA MISSIONARIA IN QUELLE POVERE E MARTORIATE TERRE"
Padre LUISITO ha REALIZZATO un SOGNO che COLTIVAVO da molto tempo e QUESTA COSA lo rendeva felice IN QUANTO sarei andata a DARE UNA MANO ALLA "sua gente".
Parto con mio marito Massimo e Luciano che è un amico di Nosadello di Pandino.
All'aeroporto di Guatemala City arrivano ad accoglierci padre Ferdinando Bravi e padre Erminio Nichetti con amici locali. Il primo impatto, per noi occidentali, è tremendo. Ancorchè l'aeroporto sia situato all'interno della capitale, si intuisce immediatamente che è un mondo tutto diverso dal nostro ma allo stesso tempo pregno di fascino. Premetto che il raccontato è estremamente difficile da capire rispetto al vissuto in loco. Il primo impegno è distribuire medicinali e vestiti donati dai nostri connazionali ed il tutto viene effettuato presso la clinica medica della parroquia di Cristo Rey di Nueva Santa Rosa, dove si alternano volontari medici e operatori sanitari di tutto il mondo, a supporto di quelli locali, in forma gratuita ed a loro spese. In quella occasione, oltre ai citati sacerdoti, al vescovo di Cuilapa mons. Bernabè, ai ministri laici, conosco una persona straordinaria, Limni Garzo, che soprassiede alle attività della stessa e dell'Asilo per gli anziani (la nostra RSA) ed altri enti benifici con finalità mediche e sociali. In Guatemala, al pari di molti altri paesi poveri, necessitano di tutto e "tutti ti tirano la giacchetta" è ovvio; ma seppur poverissimi hanno sempre il sorriso sulle labbra, sono stracolmi di dignità e tutti ti salutano cordialmente.
L'IMPORTANTE, A QUANTO HO CAPITO IO, E' CHE BISOGNA RISPETTARE LA LORO CULTURA LA LORO TRADIZIONE SENZA PREVARICAZIONI. Sarebbe assolutamente sbagliato voler imporre il nostro modo di vivere ma bisognerebbe aiutarli a crescere nel rispetto della loro terra. Le case, specie fuori paese, sono addirittura prive di pavimentazione e costruite sullo sterrato. Le principali risorse sono:
il caffè e la canna da zucchero ma la proprietà è estremamente frazionata e quindi i proprietari terrieri che stanno relativamente bene sono pochissimi. Frutta e verdura non mancano e sono parte essenziale della loro dieta. Il paesaggio è incantevole e, tranne nella capitale, incontaminato. I problemi di un paese che si è stabilizzato recentemente sono le vendette, la violenza e l'assoluta povertà. Vale la pena di sottolineare che, nella valle dove abbiamo agito noi, si sta costruendo una miniera per l'estrazione dell'oro che toglierebbe molta acqua all'uso agricolo e civile con danni incalcolabili all'ecosistema.
I BENEFICIARI DELLA VOSTRA GENEROSITA' HANNO CONTRACCANBIATO CON LETTERE, DISEGNI E PREGHIERE DI RINGRAZIAMENTO.
Ringrazio el pueblo Gauatemalteco per quanto ha saputo trasmettermi e lo rassicuro che sono tornata più "ricca" di prima e dico loro: "ARRIVEDERCI"
MARINELLA GIUPPONI
O.S.S.
Fondazione Madre Cabrini

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